Difficoltà a digerire cosa fare?

Chi di noi non ha mai avuto difficoltà a digerire? Quando le fitte allo stomaco non coincidono con la solita abbuffata, e si verificano ripetutamente, è probabile che si tratti di dispepsia funzionale. La dispepsia è un entità clinica, caratterizzata da diversi sintomi che normalmente sono localizzati nella zona superiore dell’addome.

I motivi che normalmente provocano tali dolori, normalmente possono essere tradotti, “in una cattiva digestione”. Difatti in medicina il termine greco “dispepsia”, indica una serie di disturbi che riguardano l’apparato digerente. Generalmente chi ne soffre, ha difficoltà di digestione dopo mangiato, e spesso accusa la sensazione di un forte peso allo stomaco, tanto che sono diverse le persone lamentano un forte bruciore allo stomaco, che in alcuni casi può sfociare in nausea.

Nella maggior parte dei casi, i rimedi utilizzati per alleviare i sintomi di una cattiva digestione sono solo delle semplici regole da seguire.

Le cause di una cattiva digestione:

Nella società moderna, soprattutto nel mondo occidentale, le cause in grado di determinare i disturbi digestivi sono diverse. Abitualmente si manifestano attraverso diversi sintomi, come il bruciore, la pesantezza. Le cause sono spesso da attribuire ad una cattiva alimentazione, ed in uno stile di vita poco salutare. In alcuni casi queste sono dovute a patologie, come le intolleranze e la celiachia. Come se non bastasse la difficoltà nel digerire, è attribuibile anche ad un uso prolungato di particolari farmaci.

Le pessime abitudini alimentari, sono la prima causa, in grado di provocare una cattiva digestione. Saltare i pasti durante la giornata effettuando un unico pasto abbondante, che spesso coincide con la cena è una delle origini più frequenti nello sviluppare una cattiva digestione.

Quando si effettua un unico pasto durante la giornata, l’apparato gastrointestinale è soggetto ad un sovraccarico di lavoro, e ciò provoca una digestione lenta e più laboriosa.

Alle difficoltà sottoposte all'apparato digerente, viene spesso associata una dieta errata, formata principalmente da cibi fritti, spesso acquistati già cotti, e quindi realizzati con materie prime di scarsa qualità. Gli alimenti già preparati oltre ad aumentare il numero di calorie introdotte, allungano notevolmente i tempi di digestione. Generalmente ciò è attribuibile alla scarsa qualità degli oli utilizzati,  e all'alto contenuto di grassi  di origine animale. Se ad una dieta squilibrata, viene aggiunto sia a tavola che lontano dai pasti il consumo di bevande alcoliche, il processo di digestione non può far altro, che protrarsi.

Se solo l’alimentazione non bastasse, a causare una cattiva digestione, diverse persone associano altre cattive abitudini come fumare, o non praticare attività fisica, pratiche che contribuiscono in modo determinante a rallentare tutti i processi digestivi.

Tuttavia anche chi segue un corretto stile di vita, può avere dei problemi nel digerire. Le difficoltà nel digerire in questi casi possono essere causati da particolari alimenti o farmaci.

Tra gli alimenti più difficili da digerire troviamo i farinacei, dai cui si ottengono la pizza, il pane, ed i biscotti.  Nella cucina tradizionale questi alimenti sono realizzati attraverso l’utilizzo del lievito Saccharomyces Cerevisiae, conosciuto più comunemente come lievito di birra.  Ed è proprio al lievito di birra che diverse persone sono intolleranti.  Il consumo di alimenti realizzati con il lievito di birra, provoca un inevitabile rallentamento della digestione. In determinati casi, anche alcune fonti di carboidrati possono provocare delle difficoltà nel digerire, rallentando notevolmente il processo di digestione. In particolare la difficoltà a digerire aumenta, quando il consumo di carboidrati è associato al consumo di carni rosse, soffritti ed altri alimenti, che dovrebbero essere consumati raramente nella dieta.

Al fine di rendere più semplice il processo di digestione, medici e nutrizionisti, ci suggeriscono di seguire una dieta equilibrata che prevede il largo consumo di cereali integrali. I cereali integrali sono in grado mantenere bassi i livelli della glicemia, facilitando il transito intestinale e riducendo contemporaneamente i fastidiosi gonfiori addominali.

Negli ultimi anni, con il diffondersi delle intolleranze alimentari, si è accertato che l’intolleranza al lattosio (presente anche in alimenti diversi dal latte), rappresenta una delle cause maggiori nei processi di cattiva digestione.  L'intolleranza al lattosio, può essere risolta semplicemente riducendo l'assunzione di alimenti che lo contengono o più semplicemente eliminandolo del tutto dalla propria dieta, favorendo il consumo di bevande e formaggi vegetali, come il latte di soya, o il latte di mandorle, che hanno una digeribilità maggiore.

Alimenti come la carne, ed in particolare, la carne rossa rendono più complicato la fase digestiva. Se l’alimentazione ricopre un ruolo fondamentale , nel processo di digestione, sappi che anche altri fattori agiscono in modo negativo.

Le cause più comuni, che incidono negativamente sul processo digestivo sono i fattori piscio-logici. Ansia e depressione, non solo svolgono un ruolo negativo sullo stato mentale, ma comportano dei reali problemi su tutto l’apparato digerente.

Negli ultimi anni gli scienziati, hanno messo in correlazione, i disturbi alimentari e gli attacchi di ansia, e ciò è ancora più presente nelle persone che tendono a somatizzare le emozioni. In particolare le situazioni di forte stress possono essere associate ad una dispepsia isterica, anche se alla base i meccanismi sono ancora poco chiari e da verificare.

A differenza dello stress uno stato depressivo, rallenta lo svuotamento dello stomaco, sia il transito intestinale, rendendo la digestione un processo particolarmente complesso. Infine i cambiamenti ormonali in particolare delle donne, in stato di gravidanza, durante ciclo e durante la menopausa incidono nei processi digestivi.

Ad esempio durante la gravidanza, i livelli di progesterone esercitano un effetto miorilassante, che induce il rilassamento della muscolatura e di conseguenza al perdita del tono dello sfintere esofageo inferiore facilitando la risalita del contenuto gastrico nell’esofago, con conseguente acidità in bocca e bruciore. Inoltre la muscolatura dell’intestino non contraendosi abbastanza, progredisce più lentamente e quindi provoca stipsi.

Cosa fare per digerire:

Se hai delle difficoltà nel digerire e desideri evitare di assumere medicinali a base di procinetico, ovvero dei farmaci in grado di stimolare in maniera selettiva la motilità dello stomaco e del intestino, puoi ricorre a dei rimedi naturali, che ti aiuteranno a stare meglio.

Sono diversi i medici, che come primo rimedio, suggeriscono di migliorare lo stile di vita, cercando di modificare a proprio vantaggio, le abitudini alimentari. Seguire delle piccole e semplici regole, come mangiare con calma, masticare in modo adeguato o semplicemente ridurre lo stress, può essere la fonte della risoluzione del un problema chiamato “digestione lenta”.

Se tutto ciò non basta e soprattutto quando si è certi che non si tratti di un disturbo cronico, si può ricorre al assunzione di tisane o compresse realizzate a base di erbe, che coadiuvano durante il processo digestivo. Le tisane, e le compresse, sono in grado di migliorare i processi digestivi, e sono generalmente realizzate a base di achillea, verbena, liquirizia, zenzero, cicoria, anice carvi, erbe naturali in grado di migliorare la situazione gastrointestinale.

In alternativa alle tisane e alle compresse, quando la digestione è bloccata, ed il processo digestivo sembra infinito, il consumo di digestivi naturali,  come il canarino, può essere considerata un'eccellente soluzione.

Il canarino per digerire, rappresenta uno dei rimedi naturali più diffusi. Si tratta di una bevanda semplice a basa di acqua e limone, ed il suo  funzionamento è da attribuire alle proprietà terapeutiche del limone. Il limone è un agrume astringente, capace di combattere disturbi come la nausea e diarrea, oltre che a notevoli altri disturbi. In alternativa al canarino, un valido aituo nel processo digestivo è dato dal bicarbonato di sodio. Considerato da milioni di persone il miglior antiacido per eccellenza, il bicarbonato è in grado di agire sui disturbi legati alla digestione, come il bruciore e l’acidità di stomaco. Sciolto in acqua, la sua azione benefica da origine ad una soluzione leggermente basica, che contrasta i i disturbi digestivi e l’eccessiva acidità di stomaco.

A differenza del canarino, quando hai lo stomaco chiuso, il bicarbonato dona sollievo temporaneo,  pertanto non è in grado di combattere le cause che hanno generato una lenta e cattiva digestione. Benché sia considerato un rimedio naturale, l’uso del bicarbonato di sodio potrebbe causare alcuni effetti indesiderati come: i crampi allo stomaco e la flatulenza.

Difficoltà a digerire, l'impatto sul peso

Ancora oggi secondo l’opinione pubblica una digestione lenta, contribuisce ad aumentare di peso. Nonostante l'opinione pubblica diffusa si tratta di un concetto errato in quanto gli alimenti che assumono sono assorbiti e digeriti indipendentemente dalla durata del transito intestinale. Pertanto è errato  affermare che una digestione lenta fa assorbire più calorie rispetto ad una digestione normale. Anzi in alcuni casi potrebbe essere il contrario, una digestione lenta potrebbe contribuire al dimagrimento. Ciò è attribuibile perchè il nostro cervello considera lo stomaco è pieno, e non recepisce lo stimolo della fame!

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