Fumare in allattamento

Condizione di estrema gioia, il parto può provocare alle neo mamme livelli di stress altissimi, tanto che diverse future mamme, si rifugiano nel fumo come valvola di sfogo, per l’ennesimo cambiamento del proprio stile di vita. E se fumare provoca di per se elevati rischi alla salute, fumare durante l’allattamento al seno è considerato un atteggiamento estremamente pericoloso; ma anche quando l’allattamento avviene attraverso l’utilizzo del latte artificiale, mette a rischio non solo la propria salute ma anche quella del piccino.

Fumo e allattamento: cosa sapere?

Le problematiche che possono manifestarsi sono diverse, e se alcune sono risolvibili, altre sono irrimediabili è possono arrivare a provocare nel peggior caso la morte del bimbo. Gli effetti negativi causati dal fumo sulla salute del bambino, sono dovuti principalmente dalla nicotina che è in grado di raggiungere e contaminare il latte materno, inoltre il fumo passivo quando inalato può provocare problematiche di diverso genere.

Gli effetti negativi del fumo durante l'allattamento, furono descritti attraversi alcuni studi pubblicati nel 1950. Questi dimostrano ancor oggi come le neo-mamme fumatrici, hanno una secrezione del latte inferiore alle donne che seguono uno stile di vita salutare. Il fumo impedisce la secrezione di dopamina, un ormone inibitore della prolactina, indispensabile nella produzione e lo sviluppo del latte allattamento mammario. Il fumo, oltre a ridurre il volume latte prodotto, lo inibisce ad una concentrazione di grassi più bassa che si riduce man mano durante la fase dell'allattamento.

Inoltre alcuni ricercatori, dichiarano che il latte materno contaminato dalla nicotina, contiene bassi livelli di iodio e che quindi il neonato riscontra una maggior possibilità di lesione celebrale. Le quantità di nicotina ed altre sostanze nocive, contenute al interno delle sigarette, che si trasferiscono durante l'allattamento al seno, è molto variabile e molto dipende dal numero di sigarette che la neomamma fuma durante la giornata ed bene considerare che il trasferimento di nicotina al bimbo è pari al doppio della quantità che viene trasferita durante la gravidanza.

Il processo di assimilazione di nicotina e di altre sostanze di scarto da parte della neomamma è piuttosto semplice. L'assorbimento del fumo avviene attraverso le vie respiratorie della madre e sfocia nella circolazione sanguina, successivamente viene messo in diffusione nel latte materno. La nicotina inalata è una sostanza in grado di passare nel latte ed ha una emitvita di circa 90 minuti, riuscendo a rimanere nel latte fino a tre ore dopo aver fumato l'ultima sigaretta. Ciò significa che se si allatta dopo aver fumato, il bambino assorbirà la nicotina inalata, e che è praticamente impossibile allattare senza “avvelenare il proprio piccolo” solo dopo aver trascorso 3-4 ore senza toccare alcuna sigaretta. Ed è bene considerare che oltre all’assorbimento della nicotina dal parte del piccino, l’allattamento al seno di una mamma fumatrice, garantirà al piccino altre sostanze nocive presenti nelle sigarette, assumendo sottoprodotti come l’ammoniaca, il catrame, l’arsenico, ed il monossido di carbonio.

Allattamento e fumo i rischi per il bambino:

La nicotina e le altre sostanze nocive presenti nelle sigarette e nel tabacco, espongono il neonato ad una serie i rischi che possono provocare anche SIDS conosciuta più comunemente come “la morte in culla”. Seppur i ricercatori non hanno hanno ancora distinto la differenza dei danni tra il fumo passivo e trasmissione del latte materno, gli effetti negativi che subiscono i bimbi delle madri fumatrici possono essere devastanti. In genere i neonati che hanno una mamma fumatrice ( ma anche un padre ), sono maggiormente soggetti a problemi di colite, ed hanno un maggior rischio di sviluppare malattie respiratorie. La nicotina inoltre è una sostanza tossica che può causare nel neonato, problematiche di vomito, strabismo, problemi nella crescita e problemi di immunodeficienza.

I sintomi più comuni da un avvelenamento da nicotina nel piccino, sono rappresentati dal disturbo del sonno, forte irritabilità, e comprendono quasi sempre il vomito dopo la poppata, che assume un colore grigiastro dalla cute, con un aumento della frequenza cardiaca.

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