Le proprietà dell’aglio

Tra gli ortaggi e piante officinali considerate da sempre indispensabili, poiché dotata di infinite proprietà salutari, l’aglio occupa una posizione di primo piano.

L’aglio è una pianta erbacea classificata verso la metà del ‘700 da Carl Nilsson Linnaeus, medico, botanico, naturalista e accademico svedese, considerato il padre della moderna classificazione scientifica degli organismi viventi con il nome Allium, sativum, come la cipolla, appartiene alla famiglia delle liliacee

Lo si trova comunemente negli orti amatoriali e nelle cultivar professionali in diverse varietà. In genere, in piena vegetazione raggiunge i 50 cm ed è costituita dal fogliame, caratterizzato da lunghe e sottili foglie cave, color verde intenso, alla base delle quali, prima delle radici, si sviluppa il bulbo commestibile. Quest’ultimo cresce sotto un lieve strato di terreno e, rivestito da involucri, è composto a sua volta da numerosi bulbi più piccoli, gli spicchi, che insieme al fogliame, quando esso è ancora tenero, costituiscono la parte edibile.

Il bulbo, oltre che essere largamente usato per scopi alimentari, è uno dei rimedi più antichi e diffusi della medicina popolare per combattere il diabete e altre malattie legate al metabolismo degli zuccheri, come la glicemia, perché i principi attivi in esso compresi ne favoriscono il controllo e ne coadiuvano la terapia. Ciò è dovuto al fatto che ha un buon contenuto di alcaloidi i quali svolgono un’azione simile a quella dell’insulina, abbassando il livello di glicemia.

L’olezzante ortaggio ha una lunga tradizione d’uso. Addirittura, esistono documenti sanscriti che testimoniano l’uso dell’aglio già 3500 / 4000 anni fa. Medici e filosofi e greci e romani come Ippocrate, Aristotele e Plinio menzionano numerosi impieghi terapeutici dell'aglio. Viene citato frequentemente nella medicina egiziana, cinese, ayurvetica, ed è simbolo di equilibrio tra uomo e ambiente perché il regolare consumo è sinonimo di salute.

L’aglio è capillarmente diffuso, quasi in tutto il mondo, e se ne coltivano molteplici varietà. In Italia, tra le località ove viene maggiormente coltivato si evidenziano le zone di Agrigento, Caraglio, l’Irpinia, Macomer, Napoli, Nicastro, Nubia, Papaglionti. Pattada, il Piacentino, il Polese, Proceno, Resia, Siracusa, Sulmona, Torino, Val di Chiana, Vessalico, Voghiera ed è caratterizzato da tre principali tonalità: bianco, rosa e rosso.

Per quanto riguarda la produzione mondiale rilevata dalla FAO nel 2010, con un totale di 17.674.893, tonnellate la Cina si attesta nella classifica con 13.664.069, seguita a lunga distanza da India, Corea del sud, Egitto, Russia, Birmania, Etiopia, Stati Uniti, Bangladesh e Ucraina.

Valori nutrizionali dell'aglio:

Vediamo ora quali sono i valori nutrizionali per 100 g: di aglio crudo, che risulta edibile al 75%, comprese le foglie, secondo i dati ricavati dall’ INRAN l’Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la nutrizione.

Acqua 80 g; proteine 0,9 g; lipidi 0,6 g; carboidrati 8,4 g; amido 0; zuccheri solubili 8,4; fibra totale 3,1 mg; energia 41kcal e 171 kj; sodio 3 mg; potassio 600 mg; ferro 1,5 mg; calcio 14 mg; fosforo 63 mg; tiamina 0,14 mg; riboflavina 0,02; niacina 1,30 mg; vitamina B1 0,14 mg; vitamina B2 0,02 mg; vitamina B3 1,30 mg; vitamina A 5 µg; vitamina C 5 mg

Proprietà Curative dell'aglio.

Osserviamone ora la composizione chimica e rileviamo che sono presenti vari composti solforati come l’allicina, che viene anche trasformata, in laboratorio, in ajoeni, diallilsulfuri. Tiosulfinati, vinilditiine. I composti solforati contenuti nel bulbo crudo e intatto, sono rappresentati principalmente da alliina; quando il bulbo viene macinato si libera l’enzima allinasi che velocemente trasforma l’alliina nel rispettivo acido sulfenico (responsabile del caratteristico odore dell’aglio); successivamente, per auto condensazione, si formano tiosulfinati quali l’allicina. Quando invece va in cottura l’enzima allinasi è disattivato dal calore e questo chiarisce perché l’aglio cotto emani meno odore dell’aglio crudo ed eserciti minori attività farmacologiche.

Osserviamo quindi le indicazioni terapeutiche che comprendono attività azione ipolipidemizzante e antiaterogena, antibatterica ed antimicotica, azione antiossidante antiaggregante e piastrinica, attività antiipertensiva, per cui le principali indicazioni terapeutiche sono rivolte alla profilassi dell’aterosclerosi, all’ipertensione, oltre che all’ ipertrigliceridemia e ipercolesterolemia-

L’allicina è un pregevole antibiotico, il cui forte potere inibente su numerosi tipi di batteri (tra cui quelli responsabili del tifo) venne notato già nel 1858 da Louis Pasteur. Oltre all’allicina, l’aglio contiene altre sostanze antibatteriche come la garlicina ed è ricco di sostanze minerali ed oligominerali, come dai dati sopra riportati.

L'aglio rafforza il sistema immunitario ed agisce come potente battericida su tutto l'organismo; è un potentissimo vermicida, un regolatore della pressione arteriosa (agisce provocando vasodilatazione delle arteriole e dei capillari), riduce il rischio di sclerosi delle arterie, previene l’aggregazione piastrinica (di conseguenza la formazione di trombi), e regolarizza il tasso di colesterolo e trigliceridi nel sangue. Questa pianta costituisce un ottimo rimedio contro meteorismo e crampi addominali, ed è utilissima anche in caso di diarrea acuta e cronica.

Curiosa e dettagli storici sull’uso del benefico ortaggio:

Nell' attuale società dell’abbondanza alimentare, l’aglio, ha subito un declassamento sociale, a causa del forte sapore e odore. Gli Egizi ne avevano grande considerazione, i Faraoni, infatti, venivano sepolti assieme a piccole sculture di argilla e legno, raffiguranti bulbi di aglio e di cipolla, in modo da permettere che i loro pasti consumati nell’aldilà fossero sempre saporiti. Anche i Greci antichi consideravano volgare l’odore dell’aglio e della cipolla e proibivano l’ingresso al tempio della dea Cibele che simboleggiava la forza creatrice e distruttrice della Natura. a coloro che ne avevano mangiato. Il Codice Ebers, un papiro egizio che ha preso nome dall’egittologo e scrittore tedesco che lo ha divulgato, e datato intorno alla metà del 1500 a.C. fornisce più di ottocento formule terapeutiche, ventidue delle quali menzionavano l’aglio come rimedio contro affezioni cardiache, dolori di testa, morsicature, infestazioni di vermi e tumori. Ippocrate raccomandava l’aglio per le sue proprietà medicamentose. Plinio il Vecchio citava numerose utilizzazioni. I Romani erano forti consumatori di cipolla e di aglio. In India l’aglio è stato usato come lozione antisettica per lavare le ferite e ulcere. L’ aglio è un ingrediente del famoso aceto marsigliese o dei quattro ladri perché, nel medioevo, si riteneva che avesse il potere di rendere immuni dalla peste. Magia e verità nutrizionali e terapeutiche sono state legate nei secoli ai bulbi per arrivare a noi, tanto che nell’antichità trecce di aglio venivano poste in ogni casa come protezione contro gli spiriti maligni e nel medioevo i medici usavano delle mascherine imbevute di succo d’aglio per proteggersi dalle infezioni.

Una famosissima cantilena napoletana recita “aglie e fravaglie fattura che non quagli corna e bicorne, capa alice e capa l’aglio”. Essa era riferita alla necessità di tenerlo addosso la notte che precede il 24 giugno (San Giovanni Battista) per proteggersi dalle streghe che in quella data, secondo la tradizione, celebrerebbero il grande sabba annuale che coincide con il solstizio d’estate.

Una credenza popolare, inoltre, vuole che l’aglio sia efficace contro i vampiri. Nel cuore dell’Europa, ove Bram Stoker individua il castello del Conte Dracula, si riteneva che l’aglio tenesse lontani i vampiri e per protezione si indossava in un sacchetto pieno di aglio intorno al collo. Questa tradizione si può collegare al fatto che i vampiri erano considerati dei “parassiti” e come tali potevano essere allontanati dalle proprietà antibatteriche dell’aglio. Ma perché i vampiri odierebbero l’aglio? Uno studio condotto dal Prof. Wayne Tikkanen, docente di chimica alla California State University. spiegherebbe perché secondo la leggenda i vampiri odiano la luce e l’aglio. Probabilmente perché erano malati di porfiria, un'alterazione dell'attività di uno degli enzimi che sintetizzano il gruppo eme nel sangue. La malattia, infatti, provoca una graduale erosione delle gengive e quindi i canini diventano più evidenti e rende i vampiri fotosensibili, causando ustioni all’epidermide esposta ai raggi ultravioletti. Motivo per cui i vampiri potevano uscire all’aperto solo al tramonto come certi animali notturni per esempio i pipistrelli. Se fossero realmente esistiti, non si comprenderebbe, dunque, il motivo per cui dovessero aver temuto l’aglio.

Anche nella cultura islamica l'aglio, pur essendo diffusamente e volentieri usato in gastronomia, viene di fatto proibito a quanti devono poi recarsi in moschea il venerdì per la preghiera comunitaria di mezzogiorno secondo la tradizione che ricorda come il profeta Maometto non apprezzasse il suo odore, che dunque risente di questo stesso divieto.

Utilizzo dell'aglio in cucina:

L’aglio avrebbe anche notevoli proprietà afrodisiache, non è un mistero, infatti, che venga consigliato da tempi immemori per combattere l’impotenza, perché, a causa del notevole contenuto di allicina, che rende il sangue più fluido, favorisce al contempo l’erezione agendo da Viagra naturale.

Come affermato in precedenza l’aglio è sempre stato usato come condimento e per le salse. Con l’affermarsi della cucina mediterranea, è una parte essenziale per la preparazione di salse e pietanze come il pesto alla genovese, l’aioli spagnolo, il tzatziki greco o il felafel arabo.

Come da tanti prodotti dei nostri orti si può estrarre dall’aglio un olio essenziale che è ricco di principi attivi utili alla nostra salute. Essendo un estratto, esso contiene alti concentrati di bisolfuro di allile e allipropile allicina, due sostanze dalla comprovata azione antibiotica. L’olio essenziale d’aglio è ricco di allina, garlicina e sostanze antiossidanti come le vitamine del gruppo B, C e A .e pertanto non va assunto ma impiegato per uso esterno, in quanto utile al benessere di pelle e capelli e aiutarci a curare diversi disturbi.ad esempio contro calli e verruche oppure contro la caduta dei capelli, perché migliora la salute dei capelli e del cuoio capelluto, rafforza le radici e stimola la crescita di nuovi capelli.

Note sull'autore: Luigi Castaldi

Nasce a Forio, ridente cittadina dell’isola d’Ischia, nel 1951.

Conseguito il diploma all’Istituto Tecnico Nautico F. Caracciolo di Procida e assolti gli obblighi di leva, inizia e prosegue la carriera sulle navi mercantili, solcando i mari del pianeta, fino al conseguimento del titolo di Capitano Superiore di Macchine Marine. Spinto da un’innata curiosità, cerca relazioni nel sociale partecipando attivamente alla vita associativa ove si evolve la passione per l’Arte e la creatività. Scrive oltre duecento articoli su temi disparati, ma soprattutto inerenti alle attività delle associazioni che lo coinvolgono. Profondamente innamorato del suo paese natale cerca di promuoverne la conoscenza raccontandone la storia mediante l’Arte che, attraverso i secoli, i propri avi hanno tramandato, non tralasciando lo studio del dialetto locale, enclave dell’isola. Felicemente consorte di Restituta, Santa patrona dell’isola e papà di Paola e Giuseppe, condivide in famiglia l’affetto per la nipotina Alessia. Tra gli hobby preferiti le passeggiate, prima con Briciola e successivamente con Roby, due maltesi purosangue. Si cimenta, inoltre, con il gioco degli scacchi e la coltivazione di prodotti ortofrutticoli.

 

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